Sunday 16 September 2007

A little trip abroad

La giornata è cominciata prendendo una multa. Venticinque euro. All'ultima fermata del tram per la stazione.
Un paio d'ore dopo eravamo a milano.
Milano Film Festival.
Ci siamo recati al piccolo dove abbiamo visto i corti vincitori della passata edizione.
Che tristezza. Molti meriti "tecnici" ma di racconto, di cose da dire, zero. Questo primo impatto è davvero mortificante. Ok si sa che questi festival, l'ambiente stesso, sono permeati di uno snobismo iconoclasta e al tempo stesso conservatore dove se non fai qualcosa che non parla di nulla, che non esprime nulla sei tagliato fuori però ci speravo lo stesso di vedere un bel corto narrativo. Invece no. Tutti pipponi pseudo filosofici, finto artistici, inutili e con il solo scopo di esistere. Dei virus cinematografici, delle molecole organiche non aggregate. La sola consolazione è che poi chi rimane nella memoria è chi realizza delle belle storie.
Pausa pranzo e poi dritti dritti alla sezione "incontri italiani" dove proiettavano anche il nostro lavoro.
Il rant di prima vale anche per questa proiezione. Anzi per onestà devo dire che qui un paio di corti narrativi, girati bene c'erano. È anche vero che proprio in questa occasione ho visto il peggior spreco di pellicola che si possa immaginare. Uno schiaffo in faccia a chi fa dei sacrifici per realizzare le sue idee. Una ragazzina piena di soldi che per togliersi lo sfizio fa un piano sequenza di 12' in 35mm. Fosse stato almeno valido.
A questo punto ci siamo svaccati dentro parco sempione sulle sdraio offerte (credo) dal comune. Abbiamo mangiato cena per la modica cifra di 12 euro per una fettina di arrosto due patate e tre fagiolini e ci siamo incamminati verso lo spazio Oberdan per vedere "Mr Lonely" di Harmony Korine. Piccolo grande appunto per l'organizzazione: mettete qualche cazzo di indicazione e magari fate in modo che i partecipanti possano socializzare!
Il film è semplicemente spettacolare. Non ci sono parole.
il ritorno a casa è stato leggermente più problematico. A Torino alle 2.20 di mattina i mezzi pubblici non passano. Mi aspettava un'ora circa di cammino di buona lena.

Friday 14 September 2007

Quote!

«There's nothing very mysterious about lighting. An old time Hollywood cameraman was asked how he lit the set and he said: 'You put a light up and turn it on. If you like it, you leave it. If you don't, you move it.' I like this approach because it undercuts a lot of rubbish that gets talked about lighting. [...] The only approach that makes sense to me is to become completely absorbed in the story in pre-production, talk to the director about films or paintings or novels or music or the script, talk to the production and costume designer, forget about any work you may have done in the past and then do what comes naturally. This is sometimes quite hard, because it’s easy to get an image on the screen, but much harder to make that image uniquely belong to the film you are shooting.
If it's a genre piece, i.e. a romantic comedy or horror, etc. then there is an expectation of what the film should look like based on the genre, and generally speaking it would be foolhardy to go against this. But it's possible to stay in the genre and still make the film your own.»
Oliver Stapleton B.S.C.

Thursday 13 September 2007

...Stop

Speravo in un bel "GO!" e invece ci siamo scontrati contro la dura realtà.
Non sono arrivate buone notizie. Purtroppo gli enti preposti ai finanziamenti hanno deciso di non occuparsi di cortometraggi e di dirottare tutte le loro energie sui documentari. A questo punto cercheremo dei finanziamenti privati.

Unica nota positiva Micol (costumista) è entusiasta dell'idea di ambientare il corto agli inizi del '900.

Tuesday 11 September 2007

...Set...

"Ottimo!" Non c'è bisogno di dire altro. L'incontro con Federico (l'amico/collega) è andato benissimo. Ora ci dovremo muovere per ottenere fondi e location. Sono molto eccitato.

Monday 10 September 2007

Ready...

Ci siamo trovati per decidere la linea di condotta per domani. Marta ha stampato le foto delle possibili location e il materiale illustrativo per ciò che riguarda il look, lo stile e la fotografia. Io ho fatto un elenco di massima su cosa potrebbe servire per il parco luci, macchinistica e il set lenti (che però mi sa cambierò). Matteo ovviamente porterà la sceneggiatura.
Incrociamo le dita.

Sunday 9 September 2007

Nice update

Viaggiamo sulla stessa lunghezza d'onda io e Matteo, il regista. È una situazione ideale, mi trovo bene anche umanamente.
Diverse volte abbiamo condiviso idee, passioni comuni o anche semplici preferenze stilistiche. Una di queste è l'interesse per il gotico. Lui ama i vampiri, io le storie alla Lovecraft.
Nella stesura iniziale il corto a cui stiamo lavorando sarebbe ambientato in un periodo, non meglio specificato, fra gli anni '50 e oggi. Ci siamo incontrati quasi per caso questa sera e discutendo abbiamo deciso che non sarebbe male ambientarlo verso la fine dell'800. Certo ora bisogna verificare la fattibilità della cosa. Costumi, scenografia, trucco: tutti devono dire la loro in proposito.
Tecnicamente sarebbe "dovranno dire la loro" visto che per ora trucco e scenografia sono due elementi mancanti... Per quanto mi riguarda il cambiamento è irrilevante, chiederò alla costumista , e in seguito a scenografia, di mantenersi su una palette pastello prediligendo i toni del verde, del grigio e del marrone. Potrei provare a usare un filtro promist per togliere un po' di contrasto. Vedremo, è ancora troppo presto per certi discorsi!

Friday 7 September 2007

Things are shaping up

Yawn!
Le cose si stanno muovendo. Ottimo.
Ci siamo divisi un po' i compiti, le persone da contattare le cose da fare. Ho fissato un incontro martedì con un collega/amico che potrebbe darci una mano dal punto di vista organizzativo e del found rising. Siamo messi abbastanza bene tempisticamente, una piccola parte del materiale è il risultato della vincita di un concorso (2° classificato al 50 ore film torino). Ora dobbiamo presentare una bozza di preventivo accompagnata dalla sceneggiatura (già realizzata dal regista) alle varie case di produzione sperando in dei co-finanziamenti. Incrociamo le dita.
Proprio in questa prospettiva devo redigere una lista delle attrezzature che potrebbero servirmi. Piccolo problema: non ho nulla su cui lavorare. Non sapendo la location è molto difficile immaginare cosa prendere. E il budget certo non aiuta.
L'idea è di girare con l'HVX e l'aggiuntivo 35 con un set di buone prime lenses. Questo però implica una perdita di sensibilità che potrebbe arrivare fino a 3 stop. Servirà molta luce e molta luce vuol dire molta potenza. Non credo ci sarà la possibilità di affittare un generatore quindi sono limitato ai canonici 3.5Kw del contatore casalingo.

It has to look "british"

Questo è ciò che abbiamo detto con il regista. Un look "inglese". Ma che significa?
Nella mia mente mi sono immaginato tweed grigi o marroncini, luce diffusa come in una giornata nuvolosa, colori pastello... Devo trovare delle immagini di riferimento. Film, foto, dipinti. La caccia comincia!

Mi sono, finalmente, comprato l'esposimetro. Un Sekonic L-398. È un esposimetro analogico, non troppo sensibile ma non ha bisogno di batterie. Molto Eco-friendly. Non è un modello recente (sono ancora segnati asa e din invece che iso), l'ho preso su Ebay a un prezzo irrisorio. Speriamo non mi arrivi un pacco con un mattone dentro.

Thursday 6 September 2007

First things first

Non amo particolarmente i blog.
Li trovo dispersivi; tante, troppe voci. Sono io, sei tu. Siamo soli. Il vantaggio di avere tante persone che si esprimono liberamente viene annullato dalla confusione che si crea, dall'impossibilità di seguire. Come si fa a scovare la notizia, il commento importante, l'analisi intelligente?
La più grande debolezza del blog sta proprio nella sua democraticità.
How funny!

"Ma allora perché hai aperto un blog, mi chiedo io."
Non l'ho fatto sicuramente per velleità da scrittore. Non l'ho fatto nemmeno per lasciare una traccia di me, siamo nell'era dello scripta volant, altrimenti avrei preso una penna e avrei scritto su un supporto fisico.

L'ho fatto per me.

And so we begin

E così, alla fine, ho deciso di aprire un blog.
Chissà quanti avranno scritto queste stesse cose. Chissà quante persone penseranno: "Uff che palle, un altro blog che comincia con la spiegazione del perché e del percome l'autore abbia fatto il 'grande passo', sai che novità!".

La questione è che siamo fatti così. Raccontiamo. E il raccontare ha le sue regole.
Ora non starò qui a tediare nessuno con lunghi sproloqui su cosa sia successo prima di oggi. Non racconterò molto della mia vita se non incidentalmente. In fondo, questo, è un 'field journal', un diario di bordo, non il resoconto di ogni istante della mia esistenza.
Di cosa parlerò allora? Parlerò di vite si, ma quelle dei miei lavori. Le scelte da affrontare, le filosofie da seguire, i problemi da risolvere. Come nascono e si sviluppano. Come possano rendermi una persona migliore.

Già, chissà quante persone, in fondo, leggeranno davvero queste mie parole.